Brescia, Dazn e la telecronaca surreale

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Domenica sera abbiamo assistito non solo alla sconfitta del Lecce sul filo di lana, ma anche ad una delle più surreali telecronache sportive che la storia ricordi, di cui si è reso coprotagonista l’ex giallorosso Simone Tiribocchi.

Prima, durante e dopo la partita è sembrato che ci fosse una sola squadra, non in campo, dove il Lecce se l’è giocata, ma nella cabina di commento. Dopo cinque minuti di presentazione del match un telespettatore poco informato avrebbe avuto difficoltà a capire contro chi giocava il Brescia. L’ode alle Rondinelle è stata sospesa solo dall’elogio a Mancosu, giusto il tempo di dire che il Brescia è interessato all’acquisto e poi è ripartita più convinta di prima e si è protratta probabilmente anche nei giorni successivi.

Sia chiaro, il merito di tutto ciò è in gran parte del telecronista, tal Riccardo Mancini, già speaker di Fox Sports, mentre Simone Tiribocchi ha fatto solo da spalla, spesso troppo accondiscendente.

Si è detto in questi giorni che le telecronache di parte sono legate alla presenza di telecronisti locali, troppo tifosi della squadra di casa. Quindi mi sono incuriosito ed ho cercato su Google notizie del nostro Riccardo Mancini e dopo aver scremato i risultati, eliminando quelli che riguardano l’omonimo protagonista dello scandalo di Mafia Capitale, detto “er porcone”, ho trovato alcuni spunti interessanti.

Il primo è che il nostro non è propriamente un dilettante, anzi ha una carriera di tutto rispetto, data la giovane età, cosa che lo esclude dalla categoria dei telecronisti “faidate” e che ha studiato Scienze Motorie e Management dello Sport.

Il secondo è più interessante: Mancini non è bresciano, ne’ tifoso del Brescia, nato a Roma, è inviato da Dazn in giro per l’Italia a deliziare la platea sportiva con le sue telecronache dei match più importanti della Serie B, ma anche della Serie A e della Ligue1. Quindi se non una prima firma poco ci manca.

Son bastati pochi minuti, in fondo, per smontare l’ipotesi del telecronista-dilettante-tifoso, aumentando i dubbi sul perché si sia reso protagonista di un commento a senso unico. Se non è mosso per la passione per il Brescia qual è il vero motore di tanta parzialità? Purtroppo da Google nessuna risposta.

Ma se di Mancini in fondo ci importa poco, è stato l’atteggiamento del Tir a infastidirci maggiormente, perché ci saremmo aspettati, visti i trascorsi, non una maggiore propensione per i colori giallorossi, ma una maggiore imparzialità. Lui si è detto ferito per quanto hanno scritto i tifosi, noi siamo feriti dal suo atteggiamento. Forse solo quel Bari-Lecce 0-4 di giusto 11 anni fa può servire a perdonarlo.

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